Avendo riportato i precedenti testi sull’udienza preliminare del 10 ottobre (poi rinviata al 15 gennaio), pubblichiamo anche il seguente testo sulla stessa vicenda e su delle recenti notifiche riguardanti una procedura volta all’emissione di una serie di fogli di via.
L’inquisizione al lavoro, il 41 bis, la normalità della repressione. A proposito dei fogli di via su cui sta lavorando la questura di Perugia
A partire dall’11 novembre stanno venendo notificati degli atti riguardanti l’avvio di un procedimento con cui la questura di Perugia intende disporre l’emissione di una serie di fogli di via dalla città. Per chi fosse a digiuno in materia, il foglio di via obbligatorio è una misura di prevenzione disposta da un questore nei confronti di persone ritenute “socialmente pericolose” da parte delle forze di polizia, con il quale viene imposto l’allontanamento da un determinato comune, quindi il divieto di recarvisi, per un massimo di quattro anni. Questo specifico provvedimento di cui scriviamo, che per il momento sembra implicare l’intenzione di emettere il suddetto foglio di via nei confronti di almeno sette compagni e compagne anarchici e comunisti, viene motivato con la presenza solidale tenutasi il 10 ottobre davanti al tribunale di Perugia in occasione dell’udienza preliminare del procedimento cosiddetto Sibilla (successivamente rinviata al 15 gennaio).