Catalogo

In questo catalogo ogni titolo è inserito nella collana in cui è stato pubblicato. Per ogni libro è presente un breve testo introduttivo, è segnalato se vi sono introduzioni, note o postfazioni, sono indicati il prezzo di copertina e lo sconto per la distribuzione. Al momento non esiste un catalogo cartaceo.

_____________________________________________________________________

TASCABILI CLANDESTINI

Autori vari
Mio caro padrone domani ti sparo
Cent’anni di odio di classe

Tascabili clandestini — 1.

Una copia: 5,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 2,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Da Ravachol alla Federazione Anarchica Informale, da van der Lubbe a Mario Galesi, passando per Errico Malatesta e Belgrado Pedrini. I sacri maestri della dottrina, di ogni dottrina, rimarranno inorriditi. Questo libello non ha e non potrebbe pretendere di avere alcuna coerenza ideologica. Queste pagine raccolgono sei scritti di provocazione, di “fomento”, di rabbia rivoluzionaria. Gli scritti sono recuperati da una semina storica ultracentenaria delle classi sfruttate, introdotti da una breve presentazione critica. Mancano, volutamente, tutti gli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso – troppo scontati e al tempo stesso troppo complessi per gli scopi freschi e spontanei di questa raccolta.

«Io sono solo un operaio senza istruzione, ma poiché ho vissuto l’esistenza dei miserabili, sento meglio di un ricco borghese l’iniquità delle leggi» – Ravachol.


Alfredo Cospito e molti altri
Quale internazionale?
Tascabili clandestini — 2.
Prefazione di Alfredo Cospito.
Introduzione degli anarchici redattori di “Vetriolo”.
Prima edizione, marzo 2021, 296 pagine.

Una copia: 5,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 3,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Quale internazionale? viene dato alle stampe poco più di un anno dopo la pubblicazione della terza parte dell’omonima intervista con il compagno imprigionato Alfredo Cospito all’interno del giornale anarchico “Vetriolo”. Questo libretto, curato da Alfredo stesso e dagli altri compagni redattori del giornale, è espressione di un appassionato percorso di approfondimento e analisi e allo stesso tempo un contributo conoscitivo e storico per l’anarchismo, un volume che auspichiamo possa implicare un vivo coinvolgimento con le idee anarchiche, richiamando l’attenzione di quanti hanno a cuore la distruzione di questo mondo imperniato sull’autorità.

«Oggi solo pubblicare una discussione sulla pratica dell’azione internazionalista anarchica, il solo mettere insieme una cronologia delle azioni della Federazione Anarchica Informale e qualche loro rivendicazione e documento, comporta il rischio concreto di finire in prigione per anni. Questo tascabile ha un grosso merito: entrare nello specifico della Federazione Anarchica Informale, senza preamboli dissociativi o demonizzanti. Come è possibile che un fenomeno che ha coinvolto (comunque la si pensi) una fetta consistente dell’anarchismo d’azione non sia mai stato analizzato in maniera seria, approfondita, tanto meno dal punto di vista storico? Forse è il momento di affrontare questo pezzo di storia dell’anarchia in maniera equilibrata, senza livore. Fare diversamente sarebbe demenziale perché non è certo mistificando o cancellando pezzi di storia che non corrispondono alle nostre belle teorie sulla carta che riusciremo ad affermare la nostra anarchia nel mondo» – Alfredo Cospito.

«Solo immergendoci senza remore nel terreno dello scontro, solo insorgendo senza indugi e tentennamenti contro lo Stato, il capitale e ogni autorità, potremo verificare e affinare concretamente le nostre convinzioni, ipotesi e analisi. Le parole hanno senso e significatività solo quando si legano al conflitto, all’azione, solo quando sono inerenti e vanno ad inserirsi nel terreno dello scontro. Le battaglie cartacee, anche quando vengono presentate come “dibattiti”, hanno ben poco senso se non ineriscono l’azione rivoluzionaria anarchica nella sua totalità. Quale internazionale? Questa è una domanda che porta inesorabilmente sotto la luce della nostra riflessione un quesito antico e delle possibilità che da sempre hanno animato l’anarchismo, quell’anarchismo che con la sua fragorosa determinazione ha saputo attaccare, distruggendo e facendo sanguinare il potere» – Anarchici redattori di “Vetriolo”.


Alfredo Cospito e molti altri
Quale internazionale?
Tascabili clandestini — 3.
Prefazione di Alfredo Cospito.
Introduzione alla seconda edizione di Michele Fabiani e Francesco Rota.
Introduzione alla prima edizione di Anarchici redattori di “Vetriolo”.
Seconda edizione, novembre 2022, 205 pagine.

Una copia: 5,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 3,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

È finalmente disponibile la seconda edizione di Quale internazionale?, che pubblichiamo – durante lo sciopero della fame intrapreso da Alfredo Cospito a partire dal 20 ottobre – come gesto di solidarietà con il compagno e di insubordinazione contro lo Stato, che con l’operazione repressiva Sibilla dell’11 novembre 2021 ha tentato di far sparire dalla circolazione il libro e che, a partire da maggio 2022, con il trasferimento di Alfredo in 41 bis, si sta illudendo di tappargli definitivamente la bocca. Non glielo permetteremo!


Repressione e lotta di classe in Umbria
1976-1979: cronologia delle azioni
Tascabili clandestini — 4.
Introduzione di Anarchici a Spoleto.
Prima edizione in volume, marzo 2024, 132 pagine.

Una copia: 5,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 3,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

È il 29 gennaio 1978 quando una potente carica di esplosivo viene fatta detonare all’interno del nuovo supercarcere in costruzione alla periferia di Spoleto: i danni ammontano a circa due miliardi di lire. “Le otto cariche di plastico – scrivono i giornali – hanno sventrato una palazzina destinata alla sezione femminile del penitenziario, hanno distrutto una gigantesca gru e un’altra palazzina dei sevizi”. Si tratta del punto più alto raggiunto in tre anni di duro conflitto sociale nella cittadina umbra. Tra 1976 e il 1979 si registrano incendi alle sedi dell’MSI, molotov contro il municipio, scontri di piazza e istituti tecnici dati alle fiamme. Tante le azioni contro il carcere: come la bomba esplosa fuori dal vecchio istituto di pena nella Rocca o la gru data alle fiamme nel cantiere della nuova casa di reclusione, pochi mesi prima del grande attentato dinamitardo.

Questo opuscolo ne ripercorre gli eventi per mano di alcuni militanti dell’epoca.

Si tratta della ristampa dell’ultimo documento prodotto dall’area dell’autonomia spoletina, prima che gli eventi repressivi, nazionali e locali, nonché il riflusso generale e la sconfitta di quell’ipotesi politica, ne sancissero il completo evaporamento nel territorio.

Il numero unico di “Comunismo. Rivista del movimento rivoluzionario dell’Umbria” (ciclostilato a Spoleto in data 9/7/1979) e con esso lo scritto che di fatto ne occupa la quasi interezza (“Repressione e lotta di classe in Umbria”) era praticamente a rischio di estinzione. Quella che siamo riusciti a procurarci, potrebbe essere persino l’ultima copia superstite. Questa ristampa consente dunque di prevenire tale pericolo e di preservare un pezzo importante di memoria storica del movimento rivoluzionario in questa città.

_____________________________________________________________________

COLLANA ROSSA

Gruppo degli anarchici russi all’estero, Petr Aršinov
La Piattaforma di Machno e Aršinov fuori dal mito e dall’oblio
Collana Rossa — 1.
Postfazione: Cosa salvare e cosa gettare del comunismo anarchico “piattaformista”, di Michele Fabiani.

Una copia: 8,50 euro. Per la distribuzione, a copia: 6,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

«L’anarchismo nacque, dunque, non dalle astratte riflessioni di un dotto o di un filosofo, ma dalla lotta diretta condotta dai lavoratori contro il capitale, dai loro bisogni e dalle loro necessità, dalla loro psicologia, dalle loro aspirazioni di libertà e di eguaglianza…».

«D’altra parte, l’anarchismo non è neppure in alcun modo il prodotto di generali aspirazioni umanitarie. L’umanità “una” non esiste. Ogni tentativo di fare dell’anarchismo l’attributo di tutta l’umanità, così com’essa si presenta oggi, di dargli un carattere genericamente umanitario, sarebbe una menzogna storica e sociale che condurrebbe inevitabilmente alla giustificazione dell’ordine attuale…».

La sensazione, rileggendo criticamente la piattaforma, è che il movimento anarchico abbia buttato via il bambino con l’acqua sporca. Imbarazzati, come non esserlo?, dalle posizioni organizzative, dal partito anarchico, dai concetti di disciplina, unità teorica, presenti sopratutto nell’ultima parte dello scritto, forse abbiamo perso per quasi un secolo un bagaglio di teorie rigorose, salde, che avrebbero potuto essere una bussola rivoluzionaria nei momenti decisivi. E così ci siamo persi importanti passaggi sulla lotta armata, fatti non da intellettuali annoiati, ma reduci di una grande rivoluzione e da una terribile guerra civile. E così ci siamo persi passaggi sulla natura capitalista dell’Urss, svolti non da chi qualche hippy pacifista ma da gente che in Unione Sovietica ci ha vissuto e ci è morto. E così ci siamo persi le lezioni sulla necessaria autonomia dell’organizzazione anarchica insurrezionalista dai movimenti, dai comitati, dai sindacati. Naturalmente non devono essere posizioni da prendere in blocco. Quelle fazioni politiche dell’anarchismo che queste posizioni le hanno prese dogmaticamente, sono finite nell’inutilità storica, in quel nullismo per combattere il quale la piattaforma era stata pensata.


Gino Vatteroni
I giustizieri
Propaganda col fatto e attentati anarchici di fine Ottocento
Collana Rossa — 2.
248 pagine.

Una copia: 10,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 6,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Da Giovanni Passannante a Gaetano Bresci, vent’anni di vendetta, individuale e di classe. Non solo una raccolta cronologica ed enciclopedica degli attentati anarchici alla vita dei tiranni che hanno terrorizzato i governi di fine Ottocento, ma anche un necessario approfondimento sul contesto economico, sociale e politico dell’Italia post unitaria, con uno sguardo anche sul novantaquattro francese. Una guerra a mano armata dichiarata da una minoranza di sfruttati allo Stato liberale. Quello stesso Stato che non si faceva scrupoli a torturare, incarcerare, confinare, cannoneggiare e soprattutto difendere una società nella quale milioni di contadini vivevano in una condizione spesso al di sotto della sussistenza e nelle metropoli gli operai venivano letteralmente consumati dalla nascente macchina capitalista. Ben prima del fascismo, la tanto osannata Unità d’Italia viene fondata sul sangue della gran parte delle popolazioni. Lo sfruttamento, fino alla morte, la repressione crudele, non sono esclusivo appannaggio di uno Stato totalitario o di una fase eccezionale della vita politica, bensì sono elementi fondativi di questo dannato Paese e di ogni forma di governo. Vorremmo che questo libro non rimanesse negli scaffali a prendere polvere, un feticcio da collezionare nel pantheon dello storico di professione o di diletto. Vorremmo che questo libro non rimanesse lettera morta. Che le gesta di questi indomiti compagni illuminino ancora, col loro esempio, la strada di chi non si rassegna allo stato di cose presenti.


Gino Vatteroni
Dalle Apuane alle Green Mountains
Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)
Collana Rossa — 3.
Pagine 440.

Una copia: 18,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 12,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Per presentarvi il testo che avete tra le mani questa volta partiremo dalla fine. Dalle novecentododici voci che compongono l’indice dei nomi. Una cifra che ci parla non solo della stazza monumentale dell’ultimo libro di Gino Vatteroni, della precisione storiografica e della ricchezza delle fonti, quanto di qualcosa di più profondo: quella che va Dalle Apuane alle Green Mountains è una storia corale, collettiva.

La storia di centinaia di sfruttati, di anarchici, costretti dalla fame e dalle persecuzioni all’emigrazione.

Non la storia del solito personaggio famoso. Dell’intrepido attentatore piuttosto che del «leader» che con la sua essenza fa ombra alle schiere di gregari, destinati all’anonimato storico. Certo, attraverso questo libro ritroviamo, approfondita e con degli spunti inediti, pezzi di storia più o meno nota dell’anarchismo che si intreccia con il passaggio nel Vermont di personalità come Errico Malatesta e Pietro Gori, Emma Goldam e Luigi Galleani – nonché col dibattito teorico generale, di allora come dell’oggi: la polemica fra organizzatori e anti-organizzatori, il dibattito appassionato sull’azione individuale.

Ma sono sopratutto i quasi mille nomi che riempiono queste pagine i veri protagonisti. Gli emigranti, i perseguitati, gli operai. Quei cavatori e scalpellini che sono diventati combattenti e scrittori, che si sono innalzati, per usare le parole con cui l’autore intitola l’appendice, dalla subbia alla penna.


Gruppo degli anarchici russi all’estero, Petr Aršinov
La Piattaforma di Machno e Aršinov fuori dal mito e dall’oblio
Collana Rossa — 4.
Appendice: “I due ottobre”, di P. Aršinov. Postfazione: “Cosa salvare e cosa gettare del comunismo anarchico “piattaformista””, di M. Fabiani.
Seconda edizione corretta e aumentata, 2020.

Una copia: 8,50 euro. Per la distribuzione, a copia: 6,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

«L’anarchismo nacque, dunque, non dalle astratte riflessioni di un dotto o di un filosofo, ma dalla lotta diretta condotta dai lavoratori contro il capitale, dai loro bisogni e dalle loro necessità, dalla loro psicologia, dalle loro aspirazioni di libertà e di eguaglianza. […]. D’altra parte, l’anarchismo non è neppure in alcun modo il prodotto di generali aspirazioni umanitarie. L’umanità “una” non esiste. Ogni tentativo di fare dell’anarchismo l’attributo di tutta l’umanità, così com’essa si presenta oggi, di dargli un carattere genericamente umanitario, sarebbe una menzogna storica e sociale che condurrebbe inevitabilmente alla giustificazione dell’ordine attuale» (La Piattaforma, 1926).

«La pratica bolscevica degli ultimi dieci anni mostra chiaramente l’orientamento di questo potere, ogni anno si restringono un po’ più i diritti politici e sociali dei lavoratori, e gli sono strappate le loro conquiste rivoluzionarie. Non c’è dubbio che la “missione storica” del Partito Bolscevico si presenta vuota di significato e che cercherà di portare alla Rivoluzione Russa al suo obiettivo finale: il Capitalismo di Stato» (P. Aršinov, “I due Ottobre”, 1927).


Errico Malatesta
Sindacalismo e organizzazione insurrezionista
Collana Rossa — 5.
Appendice: “L’anti-sindacalismo insurrezionalista di Errico Malatesta”, di M. Fabiani.

Una copia: 8,50 euro. Per la distribuzione, a copia: 6,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

«Lo sciopero generale, adoperato a tempo ed a luogo, colla necessaria preparazione e quando lo spirito pubblico è disposto ad accettarlo, è infatti un mezzo possente di azione sia nelle lotte occasionali per ottenere maggior libertà e minore sfruttamento, sia nella lotta finale per conquistare la libertà integrale e l’integrale giustizia. Ma si ebbe il torto di presentare questo sciopero come il sostituto dell’insurrezione. E si parlò di sciopero dalle braccia incrociate; si disse che per mezzo dello sciopero si affamerebbe la borghesia e la si ridurrebbe ad arrendersi a discrezione; e si studiarono i mezzi per potere a suo tempo prolungare lo sciopero dei lavoratori fino alla capitolazione per fame dei padroni e dei governanti. Così si cessò dal pensare all’insurrezione, dal prepararvi gli animi e dallo studiare i mezzi pratici che possono renderla vittoriosa» (Errico Malatesta).

Questo volumetto raccoglie alcuni articoli critici di Malatesta scritti nel periodo “classico” del sindacalismo, dalla nascita dei sindacati all’immediata vigilia della Grande Guerra. Malatesta non è contro i sindacati, ma contro il sindacalismo, cioè contro l’ideologia che il sindacato basti a se stesso e la lotta economica fondata sulle necessità materiali immediate conduca di per sé alla rivoluzione sociale. Errico è convinto al contrario che il sindacato sia per sua natura riformista e concertatore, che l’associazione egoistica dei lavoratori sia importante, ma inevitabilmente destinata al compromesso col potere a vantaggio degli interessi corporativi degli associati. Malatesta è custode geloso dell’autonomia dell’organizzazione anarchica, cioè di una cospirazione di individui mossi dalla volontà e non solo dalla necessità. Compito specifico di questa organizzazione è di spingere e adoperarsi in ogni modo per l’insurrezione. Perché la rivoluzione non è uno sciopero ben riuscito, un processo evolutivo e lento, una graduale educazione delle masse; essa è soprattutto il fatto insurrezionale.

_____________________________________________________________________

COLLANA NERA

Michele Fabiani
La negazione radicale
Collana Nera — 1.
222 pagine.

Una copia: 10,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 6,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

«Il positivo è negato dal negativo, e inversamente il negativo dal positivo; che cosa dunque è comune a tutt’e due e li domina? Il fatto di negare, di distruggere, di assorbire appassionatamente il positivo, anche quando questo cerca scaltramente di nascondersi sotto i tratti del negativo. Il negativo non trova la sua giustificazione se non essendo la negazione radicale» — M. Bakunin.

Gli «anni dieci» di questo secolo sono stati caratterizzati da una duplice rivolta del pensiero contro quello che per decenni è stato il vicolo cieco dello scontro tra scientismo ed esistenzialismo: da una parte, il dominio incontrastato della scienza, dall’altra la separazione ontologica, incolmabile tra l’esistente e un individuo alienato e destinato perennemente alla sconfitta. Una trappola quanto mai attuale in questi giorni. Questa riscossa della filosofia contro il pensiero debole ha avuto la forma inaspettata di un «ritorno a Hegel». Una risposta che non ci può bastare e che se resta tale rischia di farci piombare nella distopia di uno Stato forte o della sintesi liberale delle differenze.

Il presente libro ci propone allora di inaugurare gli «anni venti» appena iniziati in maniera tanto turbolenta dalla lettura che Bakunin fa di Hegel. Una dialettica disarmonica, dove la negazione è il vero motore della storia, la vera forza del cambiamento radicale. Uno scontro senza sintesi, senza conciliazione, dove la negazione nega ma non può essere negata.

Partendo dall’intuizione bakuniana della negazione radicale, le pagine che seguono ci propongono una originale filosofia della rottura, una filosofia che rivendica uno sfacciato riduzionismo di classe, il rigetto del pluralismo delle identità che viene tacciato di portare solo al contratto sociale. Una filosofia dove è una parte (gli oppressi) che risolve il tutto. Dove ciò-che-resta di tante sovrastrutture e determinazioni è la presenza pulsante di una materia viva.


Terra d’amore e libertà. Grisolia, 22-23 luglio 2020
Atti del convegno anarchico
Collana Nera — 2.
Pagine 220.

Coedizione di Edizioni Monte Bove, Biblioteca dello spazio anarchico “Lunanera” e Archivio di documentazione “Franco Di Gioia”.

Questa pubblicazione è la trascrizione di alcuni interventi orali raccolti durante un convegno anarchico di due giorni tenutosi a Grisolia nel luglio 2020.

Quanto riprodotto qui su carta rispetta, fedelmente, la dimensione dell’oralità in cui le discussioni sono maturate. Il labor limae che ne è seguito non ha intaccato la spontaneità degli interventi, ma ha solo cercato di rendere più scorrevole, per il lettore, l’approccio al testo. L’iniziativa svoltasi nei giorni 22 e 23 luglio 2020, dal titolo “Terra d’amore e libertà, tra storie di lotta territoriale e tensione internazionalista”, ha avuto luogo nella piazza centrale di Grisolia con microfono aperto. Prezioso è stato il contributo logistico dei compagni presenti in loco per l’organizzazione delle due giornate. Gli argomenti affrontati sono stati i seguenti: la propaganda anarchica, la gestione degli archivi, delle biblioteche, della stampa antiautoritaria.

Le discussioni hanno preso spunto da produzioni nate dalla dimensione anarchica attuale e si avvalgono anche di contributi scritti. Tali contributi sono presenti nella pubblicazione. Quanto viene riportato nel testo è condiviso da ogni relatore.

Gli intenti che ci hanno spinto a mettere in piedi il convegno ed a pubblicarne gli atti sono molteplici. In primo luogo, mettere in pratica un’idea nata tra compagni provenienti da luoghi diversi ma che spesso si confrontano. L’idea del convegno anarchico a Grisolia è nata a casa del compagno Franco Di Gioia e per la sua realizzazione hanno cooperato gli anarchici di Grisolia, la biblioteca dello Spazio anarchico “Lunanera” di Cosenza, la Malacoda produzioni e distribuzione anarchica, le Edizione Monte Bove, alcuni compagni della redazione del giornale “Vetriolo” ed individualità a noi affini. Inoltre, si è inteso evidenziare come lo studio, il pensiero e la propaganda dell’anarchia con ogni mezzo siano pratica combattiva, decisa e determinata in tutte le epoche
storiche.

Questa iniziativa purtroppo si è svolta senza la presenza del compagno Franco Di Gioia, scomparso nel mese di maggio. Ringraziamo quanti sono intervenuti ed hanno contribuito.


La guerra di classe in Spagna: 1973
Gangsters o rivoluzionari?
Collana Nera — 3.
Prefazione di Alfredo Cospito.
Prima edizione, maggio 2021, 88 pagine.

Una copia: 5,00 euro.

Coedizione di: Archivio di Documentazione “Franco Di Gioia” – Cosenza, Biblioteca dello Spazio Anarchico “Lunanera” – Cosenza, Editziones Sa Kàvuna – Sardigna, Edizioni Monte Bove – Spoleto.

«La carta scritta rappresenta un elemento fondamentale, sia per i movimenti rivoluzionari, sia per le individualità determinatesi ad agire. Esperienze storiche di lotta e di agitazione armata si sono sempre dotate di opuscoli, di biblioteche, ciclostili e quanto altro necessario per produrre autonomamente il materiale da diffondere. I tempi? Lunghi. I luoghi? Spesso angusti. Le persone? Affidabili, prima che militanti specializzati o informatizzati. È nella strutturazione di tali fisicità che si ricompongono i fili delle azioni, che si individua il nemico, che si può meglio stabilire dove colpirlo, anticipando e smascherando le sue prossime mosse» (dalla nota introduttiva).

«Rivoluzionari o gangsters? Un titolo che è tutto un programma. Formulato all’epoca in modo critico nei confronti di quei “rivoluzionari” europei che negli anni precedenti la morte di Puig Antich avevano fatto del loro meglio per offuscare la carica innovativa che il MIL-GAC (Movimiento Ibérico de Liberación – Grupos Autonomos de Combate) stava apportando al panorama rivoluzionario post-sessantotto europeo. Una volta morto Puig Antich questi “rivoluzionari” si resero conto che un “martire” avrebbe potuto far comodo al loro rivoluzionarismo da operetta per dare maggiore slancio al discorso antifranchista e democratico. Discorso che il MIL aveva sempre contrastato non considerandosi mai “antifranchista” ma anticapitalista. […].
Per collocare nel giusto contesto storico la nascita del MIL, bisogna andare ad un tempo lontano, quando il vecchio Sten del guerrigliero anarchico Sabaté, alla sua morte, passò di mano e finì materialmente a disposizione di un gruppo di giovani di Tolosa appartenenti al circolo anarchico “Viva la comune” […]» (dalla prefazione di Alfredo Cospito).

«Terrorismo e sabotaggio sono armi attualmente utilizzabili da ogni rivoluzionario, sia che esercitino a parole sia coi fatti. L’organizzazione è l’organizzazione dei doveri: è in questo senso che i gruppi di base si uniscono per l’azione.
Si può concludere che l’organizzazione, la politica, il militantismo, il moralismo, i martirii, le sigle e le etichette fanno ormai parte del vecchio mondo.
Ognuno È perché FA» (ottobre 1973).


Terra d’amore e libertà – Seconda edizione. Grisolia, 23 e 24 agosto 2021
Due giorni di editoria anarchica in Calabria incentrati sull’internazionalismo e la continuità rivoluzionaria. Atti del convegno anarchico
Collana Nera — 3.
Prima edizione, gennaio 2022, 96 pagine.

Una copia: 5,00 euro.

Coedizione di: Archivio di Documentazione “Franco Di Gioia” – Cosenza, Biblioteca dello Spazio Anarchico “Lunanera” – Cosenza, Edizioni Monte Bove – Spoleto.

Questa pubblicazione è la trascrizione di alcuni interventi orali e scritti raccolti durante il secondo convegno anarchico tenutosi a Grisolia nell’agosto 2021.
Quanto riprodotto qui su carta rispetta la dimensione dell’oralità in cui le discussioni sono maturate. Il labor limae che ne è seguito non ha intaccato la spontaneità degli interventi, ma ha solo cercato di rendere più scorrevole, per il lettore, l’approccio al testo.
L’iniziativa, svoltasi nei giorni 23 e 24 agosto 2021, ha avuto come titolo Terra d’amore e libertà. Due giorni di editoria anarchica in Calabria incentrati sull’internazionalismo e la continuità rivoluzionaria ed ha avuto luogo nella piazza centrale di Grisolia con microfono aperto. Prezioso è stato, come sempre, il contributo logistico dei compagni presenti in loco per l’organizzazione delle due giornate. Gli argomenti affrontati sono stati i seguenti: l’editoria anarchica e la sua dimensione rivoluzionaria nella storia e nel presente, l’internazionalismo e le sue pratiche, la nostra salute e i provvedimenti di padroni e governanti, le proposte degli anarchici contro l’unità nazionale.
Quanto viene riportato nel testo è condiviso da ogni relatore.
Durante la stesura di questo libro, alcuni compagni che hanno dato vita all’iniziativa di Grisolia sono stati arrestati, indagati e perquisiti con le accuse di associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e di istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo, a seguito dell’operazione Sibilla, partita dalla procura di Perugia. Alcuni dei materiali e dei libri qui presentati sono stati sequestrati in tutta Italia. Ancor più impellente, dunque, riportarne le parole, insieme alle motivazioni, alle pratiche e alle tensioni che esse si portano dietro.
La stampa anarchica non si ferma. La nostra propaganda e la nostre lotte continuano.
Questo libro ne è una dimostrazione.

_____________________________________________________________________

LA SIBILLA

Domenico Salemme
Poesie dialettali di lotta e di protesta
Scritte dal 1985 al 1989
La Sibilla — 1.
Prefazione e note introduttive a cura di Franco Di Gioia.

Una copia: 5,00 euro.

Domenico Salemme non è un poeta professionista – è un proletario e un anarchico calabrese che canta in questi versi concetti semplici, in primo luogo destinati ai suoi paesani di Grisolia (Cosenza): dallo sberleffo verso l’imbroglio elettorale e i suoi protagonisti alla denuncia delle condizioni di miseria in cui lo Stato e il capitale costringono i più poveri, dal dramma dell’emigrazione all’esperienza in carcere. Testi che spesso venivano letti durante i comizi degli anarchici, ciclostilati e distribuiti. Domenico ha deciso di pubblicare queste poesie perché quotidianamente gli vengono richieste. Pur se scritte negli anni ’80 si tratta di poesie del tutto attuali in quanto parlano di problemi che viviamo ancora oggi.

«Quantu dispiaceri e divisiuni creja l’immigraziuni
ma da sembri l’’anu vulutu lu Statu e li patruni».


Monica La Rage
Nel Giardino delle Esperidi
Edizioni Monte Bove
La Sibilla — 2.
Introduzione di Stefano Macera.

Una copia: 6,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 4,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

«(…) in un momento segnato da un progressivo impigrimento intellettuale, non risulta facile confrontarsi con un volumetto come questo. Esso non agevola i compiti ai recensori di professione, usi a prediligere ciò che è facilmente catalogabile. Però affascina per un’infinità di motivi. Tra questi, la tendenza a riferirsi alla cultura classica, rendendola viva e operante. Sorprendente, poi, è il fatto che questa spinta coesista con l’immediata espressione di un’opzione politica rivoluzionaria. E in modi del tutto naturali» (dall’Introduzione di Stefano Macera).

_____________________________________________________________________

COLLANA VERDE

Guerra alla natura
Riflessioni sugli ultimi sviluppi delle manipolazioni genetiche in campo agricolo e zootecnico

Collana Verde — 1.
172 pagine.

Una copia: 5,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 4,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Con questo libro ci piacerebbe riportare l’attenzione sul tema delle biotecnologie, e in particolare sugli sviluppi che queste hanno attraversato negli ultimi anni, nel silenzio quasi generalizzato.

Sembrano lontani i tempi delle contestazioni agli OGM, eppure questi non sono affatto scomparsi dalla scena e continuano ad essere prodotti e sperimentati nei laboratori di ricerca, con tecniche sempre più sofisticate e foriere di nuovi scenari inquietanti.

Oggi l’ingegneria genetica si intreccia strettamente con le altre «scienze della vita» come nanotecnologie, neuroscienze, biologia sintetica, e con gli sviluppi dell’informatica, della robotica e dell’intelligenza artificiale, potenziando l’avanzata tecnologica che sta stravolgendo il mondo come lo conoscevamo. Avanzata tecnologica che caratterizza non solo ogni aspetto del sistema di dominio (bellico, repressivo, economico) ma che invade anche sempre più aspetti delle nostre vite e delle nostre relazioni.

Da un lato quest’avanzamento ha una sua fisicità in quanto creato nei laboratori, nei centri di ricerca e in altre strutture del sistema, alimentate da reti elettriche, fibre, cavi, centraline, tralicci, server, ecc.; dall’altro è sostenuto da un’ideologia scientista, che determina una fede cieca nel progresso e una visione del mondo riduttiva e meccanicista funzionale unicamente alle logiche di sfruttamento e controllo. Le biotecnologie oggi ne sono un esempio eclatante e sono considerati uno dei settori strategici di punta della ristrutturazione del sistema capitalista.

Questo libro si propone di approfondire quali sono i più recenti sviluppi della ricerca in questo settore, specialmente in Italia, contestualizzarli in un quadro storico per mostrare la loro contiguità con le precedenti politiche e tecniche dell’agricoltura industriale, riflettere sulle implicazioni che essi comportano, e infine nominare alcuni dei responsabili, con l’auspicio che divampino nuove forme di lotta nei loro confronti.

_____________________________________________________________________

NERO CAFFÈ

La collana Nero Caffè è un progetto di micro editoria delle Edizioni Monte Bove. Brevi testi letterari, di saggistica o narrativa al prezzo di quello che dovrebbe costare ogni caffè: un euro!


Bruno Marsicano
Non riesco a smettere di cagare
Nero Caffè — 1.

Una copia: 1,00 euro.

Non riesco a smettere di cagare è il primo testo di pseudo narrativa di un giovanissimo (non è ancora uscito dalla fase anale) promettente scrittore abruzzese, Bruno Marsicano. Una critica all’introspezione in generale, all’autoreferenzialità di una parte del movimento in particolare, di coloro che passano la vita a parlare di questioni interne invece che del mondo esterno da attaccare nello specifico. Forse. O forse è solo una cagata.


Alfredo Tessieri
Il regno dell’importato
Nero Caffè — 2.
Prefazione di Andrea Cellai.

Una copia: 1,00 euro.

Il breve saggio di Tessieri tratta del continente africano, definito appunto come regno dell’importato. L’argomento principale del libro è l’importazione di varie forme di autorità nel continente africano, di cui Dio e lo Stato sono i due pilastri portanti, e di come i sistemi autoritari abbiano inciso sulla struttura della vita sociale africana, modificandola nella sua intima essenza. D’altro canto è anche vero che vi è stata una parte di causazione reciproca da parte africana e che quindi gli Stati-nazione africani di oggi sono il risultato dell’azione coercitiva di lungo e lunghissimo periodo di entità autoritarie, ma anche gli afflati libertari non sono mancati da parte delle popolazioni locali. Una breve prefazione di Andrea Cellai completa l’opera.


Monica Rage à part
Il cuore divelto
Nero Caffè — 3.

Una copia: 1,00 euro.

è una promessa di felicità armata
il cielo terso nei sogni dei teppisti

«La nostra lotta radicale per la costruzione di un mondo diverso include la creazione di una nuova e differente cultura…».

Chi si aspettasse di trovare in queste poche pagine qualcosa che aderisca ai canoni della poesia contemporanea rimarrà deluso. Si dirà: – ma la poesia contemporanea non ha canoni! Provano a coprirsi i critici letterari con la medesima e ormai stracciata foglia di fico della retorica ideologica circa la fine delle ideologie.

Monica ci propone una poesia militante, rivoluzionaria, armata. Una poesia molto lontana dall’introspezione esistenziale. Più esattamente una poesia nella quale il significato esistenziale più profondo della vita assume di senso solo se è vissuta ferocemente insieme ai nostri compagni. Perché «malgrado i nostri tempi / noi
oseremo essere felici».


Gennaro Shamano
Effetto Notte
Nero Caffè — 4.

Una copia: 1,00 euro.

Effetto Notte è un racconto breve di Gennaro Shamano, una rappresentazione letteraria surrealista dal tono gotico, ambientato in una dimensione onirica, che vede come protagonisti una giovane studentessa ed uno strano personaggio simile alla maschera di Pierrot (chiamato Jasper). Se la realtà alienante del mondo occidentale rende gli uomini «sani di mente», il mondo dei sogni ne offre un rifugio sicuro, dove la follia diventa rivelatrice di verità. Pertanto in rapida successione, in un susseguirsi di eventi inverosimili: visione o realtà, pazzia o sanità, amore o stupidità, saranno il leitmotiv di questa strana storia. Il personaggio del clown decadente (Jasper), se così possiamo definirlo, è stato estrapolato dal primo libro autobiografico dell’autore stesso, intitolato L’asfalto sulla pelle. Storie dal sottosuolo, più precisamente dal Capitolo VII, Il mio decadentismo. Tuttavia rispetto al libro in questione, egli possiede un temperamento particolarmente istrionico, nonché reattivo, dunque meno pessimista ed arrendevole.

_____________________________________________________________________

CAFFÈ S-CORRETTO

Nel corso del 2019 abbiamo lanciato la collana Nero Caffè, un progetto di micro editoria delle Edizioni Monte Bove. Brevi testi letterari, di saggistica o narrativa al prezzo di quello che dovrebbe costare ogni caffè: un euro! L’obbiettivo che ci prefiggevamo era di fregare il mercato asfissiante dell’editoria, rompendo l’isolamento glaciale che soffoca il mondo della cultura in questa epoca di stupidità digitale.

Abbiamo così potuto diffondere un libro satirico-filosofico, una raccolta di poesie, un’opera di antropologia, un piccolo testo di narrativa che non avrebbero visto la luce nei canoni del mercato editoriale capitalista.

Con la collana Caffè S-Corretto ci proponiamo un piccolo passo in avanti. Testi un poco più estesi, più militanti o di approfondimento teorico, ad un prezzo comunque accessibile: 3 euro! Nella società della proprietà privata, non ci faremo espropriare anche la cultura.


A konka arta!
Alcuni scritti di Davide Delogu: la lotta contro l’isolamento, alcune azioni di solidarietà
Caffè S-Corretto — 1.

Una copia: 3,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 2,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Co-edizione di Editziones Sa Cavuna, Biblioteca dello spazio anarchico Lunanera ed Edizioni Monte Bove. Il ricavato di questa pubblicazione andrà alla Cassa di sostegno per l’anarchico sardo prigioniero deportato Davide Delogu.

Questo opuscolo raccoglie alcuni scritti del compagno anarchico, prigioniero, deportato sardo, Davide Delogu. Si tratta di un diario delle battaglie da lui sostenute contro l’isolamento carcerario e alcune rivendicazioni di azioni dirette in sua solidarietà.

«Da parte mia continuerò a seguire la mia istintività selvaggia, battendomi anche e soprattutto nelle tenebre degli isolamenti, negando e rifiutando la brutalizzazione e il disciplinamento che l’autorità carceraria pretende impormi sulla mia mente e il mio corpo, poiché sono soltanto io a decidere come affrontare la galera, e lo faccio lottando dietro le sbarre, che è l’unica libertà rimasta a noi detenuti. Nessuna sbarra è solida come sembra» – Davide Delogu.


Franco Di Gioia
Senza scrupoli, senza pietà contro padroni e governanti
Caffè S-Corretto — 2.

Una copia: 3,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 2,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Incontrare Franco Di Gioia è una esperienza ogni volta straordinaria. Non bisogna credere che sia come incontrare il vecchio maestro morente, il grande pensatore e grande protagonista della storia dell’anarchia. Ma è come ritrovare la propria nemesi, un pezzo della nostra carne. Un proletario, come noi, che in fabbrica si chiude in bagno a leggere gli opuscoli anarchici. Una persona semplice che, tornato dal Nord, porta nel proprio paese la rivolta, con tanto di autodifesa armata, in una terra difficile come la Calabria.

Ci ha fatto pensare il continuo riferimento che Franco fa all’opera Fra contadini di Errico Malatesta. Viene da osservare quanto ormai nelle arguzie del nostro pensiero complesso non siamo più capaci di scrivere un opuscolo del genere che dica parole chiare sull’anarchia, sulla necessità della rivoluzione sociale, agli sfruttati. Sfruttati non da conquistare per portare voti o tessere al nostro «partito», ma compagni da scoprire per rovesciare finalmente insieme questo nostro vecchio mondo sempre più povero e sempre più in pericolo di fronte alla fame insaziabile di ricchezze dei suoi padroni.

Allora abbiamo pensato, insieme a Franco, di dare a questa opera il carattere di un «dialogo malatestiano», una intervista socratica ovviamente non sui grandi temi della filosofia, ma sulla lotta quotidiana per una società dove non domini più l’accumulazione e la prepotenza, ma il mutuo appoggio e la solidarietà.
Un mondo nuovo che potremo conquistare soltanto con l’azione radicale delle nostre mani.

Quella che avete tra le mani dunque non è una vera intervista, ma un dialogo, un dibattito, un confronto con un nostro compagno dal quale è possibile ricavare storie sconosciute ed esperienze di lotta. Un dialogo che è sempre aperto, come aperte sono sempre le porte della sua casa a Grisolia per chiunque lo volesse andare a trovare. Una lotta che non è mai finita, ma che per Franco continua ogni giorno, distribuendo ancora opuscoli e volantini in paese. L’orizzonte di Grisolia non rimanda ad un qualcosa di provinciale, ma è il segno della concretezza di questo compagno, del suo essere letteralmente radicato.

Il desiderio di mettere per iscritto una parte di questo confronto, nasce dal bisogno di socializzare un dialogo che possa essere da stimolo e da spinta all’azione per tutti coloro che anelano a sovvertire questo mondo.


Walter Benjamin
Tesi di filosofia della storia
Contiene la tesi ritrovata da Giorgio Agamben nel 1981.
Caffè S-Corretto – 3.

Una copia: 3,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 2,00 euro (richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

La tradizione degli oppressi ci insegna che lo “stato di emergenza” in cui viviamo è la regola. Dobbiamo giungere a un concetto di storia che corrisponda a questo fatto. Avremo allora di fronte, come nostro compito, la creazione del vero stato di emergenza.

In realtà non vi è un solo attimo che non rechi con sé la propria chance rivoluzionaria – essa richiede soltanto di essere intesa come una chance specifica, ossia come chance di una soluzione del tutto nuova, prescritta da un compito del tutto nuovo. Ed è ciò per cui essa, per quanto distruttiva possa essere, si dà a riconoscere come un’azione messianica.

_____________________________________________________________________

COLLANA BIANCA

Gennaro Shamano
L’asfalto sulla pelle
Collana Bianca — 1.

Una copia: 10,00 euro. Per la distribuzione, a copia: 7,00 euro (per richieste di almeno cinque copie dello stesso titolo).

Quello che avete tra le mani non è un libro sulla scena Punk partenopea né sulle okkupazioni degli anni ’90, piuttosto si tratta di una storia di vita vissuta per strada, dunque dalla prospettiva della strada, 20 anni di asfalto sulla pelle (1991 – 2011). Le tematiche affrontate in questo contesto sono simili a quelle di tanti giovani, come i rapporti conflittuali con la famiglia, la dipendenza dalla droga, l’alienazione del lavoro, internet come sistema di controllo e così via! L’esplosione delle okkupazioni, la scena Punk e dei RAVE degli anni ’90 viene narrata attraverso gli occhi di alcuni adolescenti, che hanno cercato di prendere parte alla storia del loro tempo in maniera costruttiva e/o distruttiva.

Non è un libro di storia, ma un libro nella storia. Un libro di lotta e di musica, di sballo e di rivolta, di sfruttamento e decadenza! In questo senso L’asfalto sulla pelle non è nemmeno un libro di analisi sociologica. Un libro che parla di sociologia ma non un manuale per psicologi. Lo scrittore infatti, non ha la pretesa di studiarci, e/o catalogarci, bensì cerca di scrutare tra le crepe dell’asfalto le nostre imperfezioni in quanto esseri umani, citando in prima persona il suo stato di dissolutezza, nonché di decadenza. La fine della loro storia, rappresenta in un certo qual modo la caduta di un’epoca, che nel bene e nel male, è diventata passato remoto.

Un libro partigiano!
Un romanzo Punk!
Una storia nostra!


Gennaro “Shamano” Cozzolino
Neapolis 2125
Collana Bianca — 2.
All’interno, i fumetti di Alcatraz.
248 pagine.

Una copia: 10,00 euro.

Siamo nel 2125. A causa di uno strano virus non identificabile, i capi di governo del futuro, hanno deciso di recludere l’intera umanità in casermoni alveari, varando un decreto, chiamato “strade sicure”. Chiusi nei loro rispettivi appartamenti, come il resto della popolazione mondiale, i due giovani protagonisti della storia, Marco e Ivana, non hanno altra scelta che sopravvivere nella realtà virtuale, che mira oltre ad alienare le persone, persino a sottoporle ad un processo di disumanizzazione senza precedenti. Entrambi i protagonisti provano dei sentimenti sinceri, l’uno nei confronti dell’altra, nonostante non si siano mai visti dal vivo, ma soltanto sui social network. Stringersi la mano, restando faccia a faccia, non è neanche lontanamente pensabile nel futuro in cui vivono.

Scritto nell’autunno 2018, questo libro anticipa con incredibile predizione gli eventi della cosiddetta pandemia di Covid-19 tutt’ora in corso. Segno che questa società andava verso la catastrofe e che non era difficile accorgersene se dotati di sufficiente spirito critico. Spirito critico e fantasia non mancano certamente all’autore, Gennaro Cozzolino, in arte “Shamano”, in un romanzo distopico che mette sotto accusa, guardando al futuro, la società del presente.

Un’opera dirompente che scardina i confini dei generi letterari, un libro che alterna la narrativa ai fumetti graffianti della penna di Alcatraz. Uno strumento col quale vorremmo dialogare con più generazioni, ma sopratutto, invitarvi a riflettere.


Samuele Sgroi
De la cool – azione reazione
Collana Bianca — 3.

Una copia: 10,00 euro.

Un fumetto surrealista ed esistenziale. La prima opera di un nuovo artista. Un “romanzo” in quattro puntate che tratta della noia, della crisi, del precipizio, della speranza.

_____________________________________________________________________

TUZZICO

La Collana Tuzzico è uno spazio concepito per i più piccoli, ma adatto anche agli adulti che hanno ancora voglia di viaggiare con la fantasia. Con le Avventure nell’Orto la natura non è mai stata così divertente. Colorare, giocare, apprendere con i nostri simpatici personaggi: Nonna Carota e i suoi ortaggini… Ce n’è per tutti i gusti!

Collana a cura di Beatrice Ciurleo (e-mail: tuzzico.mb[at]gmail.com).


Avventure nell’orto, 0
Avventure nell’orto, 1
Avventure nell’orto, 2
Una copia: 2 euro.