Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara. Terza parte

Segnaliamo questo articolo recentemente pubblicato nel giornale anarchico “Vetriolo”:

Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara. Terza parte (Vetriolo, giornale anarchico, n. 4, inverno 2020)

Il testo che riportiamo qui è la terza e ultima parte di “Quale internazionale? Intervista e dialogo con Alfredo Cospito dal carcere di Ferrara”, pubblicata nel mese di marzo 2020 nel numero 4 del giornale anarchico “Vetriolo”. Le parti prima e seconda sono state pubblicate rispettivamente nel numero 2 (autunno 2018) e 3 (inverno 2019). Data la complessità e la vastità degli argomenti trattati e del testo stesso, non è stato possibile pubblicarlo integralmente in un solo numero del giornale e si è scelto di suddividerlo in tre parti. Tutto lo scritto verrà stampato in un volume di prossima pubblicazione. Continua a leggere

Tutti fuori senza paura

Tutti fuori senza paura

Da meno di una settimana sull’Italia è calata la mannaia di una legislazione di emergenza – progressivamente inasprita ogni 48 ore – per arginare la pandemia del nuovo Coronavirus, il Covid-19. Siamo nelle condizioni nelle quali non si può più nemmeno uscire di casa senza un permesso scritto delle autorità.

Abbiamo visto negli occhi la debolezza intrinseca, solitamente velata, della nostra società. Il consumismo e la globalizzazione che da panacea di tutti i mali si mutano nel peggiore degli incubi. L’eclettismo amministrativo dei politicanti: prima la corsa alla normalizzazione, volta a tranquillizzare e svalutare i pericoli, poi la repentina svolta repressiva di massa; il tutto trasmesso a reti unificate dai governanti attraverso i media, unico canale di socializzazione alienata che viene  ormai concessa agli individui. Il tutto nella supina accettazione di milioni di sudditi obbedienti, pronti a trasformarsi in spie che chiamano le forze dell’ordine per disperdere nuclei di ragazzini che giocano o i pochi che resistono alla psicosi per fare una passeggiata. Continua a leggere

Spoleto, 21.03.2020: Nemici di ogni Stato, nemici di ogni frontiera

Spoleto, 21.03.2020: Nemici di ogni Stato, nemici di ogni frontiera

16:30 – Discussione con “Alcuni nemici di ogni frontiera“.
23:00 – Spoleto teknight.

Nel marzo del 1998 l’allora governo di centrosinistra approva la legge Turco Napolitano, misura concernente la disciplina dell’immigrazione. Con questo testo vengono istituiti i cosiddetti cpt, ovvero centri di permanenza temporanea, col fine d’identificare ed espellere gli stranieri considerati clandestini dalla legge.  Il primo a essere istituito è il regina pacis di san foca nei pressi di Lecce. Dal 2002 un gruppo di compagni inizia una lotta contro questo centro di reclusione, nei fatti un lager moderno, attraverso sia un lungo lavoro di controinformazione, sia con presidi di solidarietà, puntando il dito sui responsabili, diretti e indiretti, della gestione di questa struttura.
Col passare del tempo, all’interno del cpt ci sono state rivolte ed evasioni a cui si sono affiancati momenti di contestazione, volantinaggi, presidi ma anche azioni dirette contro strutture coinvolte nella gestione del lager.
Questo incontro non vuole essere un momento per celebrare quella lotta, piuttosto vuole discutere e riflettere su come “quelle convinzioni che servivano a illuminare il nostro cammino: l’autogestione della lotta, la conflittualità permanente e l’attacco diretto” possano oggi rilanciare e animare l’intervento anarchico nel mondo che ci circonda, soprattutto davanti a sconvolgimenti quali crisi economiche, disastri ecologici, guerre e povertà che costringono migliaia di persone a emigrare. Continua a leggere

Spoleto, 14.03.2020: Voci dal confino. Momento di informazione sulla sorveglianza speciale

Segnaliamo questa iniziativa:

Spoleto, 14.03.2020: Voci dal confino. Momento di informazione sulla sorveglianza speciale

«[…] Immagina che, da un momento all’altro, la tua libertà possa essere limitata dallo Stato. Di non poterti spostare dal comune o dalla provincia di residenza, di non poter partecipare a manifestazioni o riunioni, di dover rientrare a casa a una certa ora della sera e non poter uscire prima di una certa ora della mattina. Che ti venga ritirata la patente e il passaporto, che ti venga imposto di presentarti dagli sbirri ogni volta che ti convocano, e di dover comunicare loro ogni tuo spostamento. Immagina di non poter vedere i tuoi amici se hanno riportato delle condanne. E di poter rischiare fino a 5 anni di carcere tutte le volte che non ti attieni a queste prescrizioni.
Questi sono solo alcuni degli obblighi che possono essere imposti con la Sorveglianza Speciale. Una misura di polizia della Repubblica Italiana, ereditata dal vecchio Regno liberale e poi dal fascismo, che permette allo Stato di sorvegliare e punire quanti gli sono sgraditi in base a una semplice opinione di un magistrato riguardo la loro “pericolosità sociale”, senza dover affatto provare il compimento di specifici reati […]».

Interverrà in collegamento audio-video un compagno recentemente colpito da questa misura repressiva. Continua a leggere