“Oscuro Meriggio”
Ultimamente sono preda della flatulenza. Il mio deretano arieggia continuamente… respingendo energia negativa all’infuori del mio corpo. Ciò avviene, per quanto mi concerne, nel momento in cui, la mia mente prova avversione verso una o più persone. Tuttavia il problema attuale, risiede nel fatto, che la suddetta avversione, non è rivolta verso un gruppo o minoranza di individui, bensì verso tutta l’umanità. La quale… in questo frangente storico (Terzo Millennio epoca Covid), sta dando grandi prove di sé (ironicamente… parlando). Mi guardo intorno e non posso fare a meno di constatare il declino della nostra razza (come osavano asserire gli antichi poeti). Non uno straccio di coesione, di solidarietà, d’amor proprio, né di qualsiasi altro sentimento che possa in qualunque modo darci la benché minima possibilità di salvarci da codesta catastrofe. Al contrario vedo soltanto sospetto reciproco, abbandono, distanziamento, ignoranza, menefreghismo, mutismo, egoismo e guerra dei poveri all’ennesima potenza (la locuzione latina “divide et impera” oramai non serve più). Intanto il mio deretano è ancora preda della flatulenza. Arieggio… scoreggio… vagheggio. Forse è un meccanismo d’autodifesa del mio corpo, per tenere alla larga certa gente che non usa il pensiero? Ebbene questo, al momento, lo ignoro. Dipoi penso: come ha fatto la nostra bella umanità a regredire dal Grande Meriggio all’Oscuro Meriggio?
Il Grande Meriggio, ricordiamolo, fu una definizione che il filosofo Friedrich Nietzsche diede alla sua illuminata epoca, ovvero l‘800 (periodo di grandi rivoluzioni e di teste peNsanti), laddove l’umanità si ritrovò ad un passo dall’apice. Frangente in cui, sempre l’umana bestia, si rese conto che il Dio o gli Dei furono morti, e da quella distruzione, egli avrebbe avuto la possibilità di superarsi in quanto uomo, divenendo l’oltreuomo (Übermensch in tedesco), e di conseguenza avrebbe potuto ricostruire un mondo nuovo, e senza religione, e senza ignoranza e senza catene. Doveva esser bello vivere a quei tempi, di pensiero, ma ciò non ci è dato saperlo, poiché siam qui, intrappolati in quest’epoca, senza pensiero, dominata dal distanziamento sociale, che di umanità non ha proprio niente. Se il XIX secolo fu definito dal filosofo Friedrich Nietzsche, il Grande Meriggio. Allora temo che il XXI secolo (Terzo Millennio epoca Covid) sarà definito appunto come Oscuro Meriggio. Ossia il punto più basso mai raggiunto dagli esseri umani. Frangente in cui ci siamo resi conto… che tutto è perduto… che tutto è finito… senza tuttavia morire realmente. Il cervello non muore in questa strana epoca (Oscuro Meriggio). Al contrario, sopravvive (per così dire), in uno stato comatoso, il quale gli consente soltanto di ricevere ordini, o decreti, o applicazioni (dall’alto).
Ed io? In buona sostanza mi sento, (insieme a tutti voi), colpevole parimenti, poiché come quelli della mia razza (così osavano dire gli antichi poeti), ho dato un mio personale contributo alla catastrofe, che ora ci sommerge. Nonostante io, abbia provato con tutta la mia tenacia (questo posso affermarlo senza timore di smentita), a cercare di mutare lo stato delle cose… ho fallito ugualmente! Tuttavia, la cosa sorprendente, è che ad ogni fallimento, c’era la mia consapevolezza. Ebbene, il mondo è peggiorato, per causa del mondo e del mio fallimento. Seppiatelo! L’unico motivo che mi spinge ancora ad andare avanti è l’odio che nutro verso me stesso. Poi gli anni passano, e tutti noi smettiamo gradatamente di odiarci, e magari cogitandoci in merito, ci amiamo segretamente. Un amore però amaro, infettato dall’odio. Perché in fondo ancora mi odio… e un poco per volta, mi amo per addolcire il tempo. Il tempo che passa e tutto rende consuetudine. Malgrado ciò, quella “consuetudine” (generata peraltro dall’uomo), verso la quale tanto mi sono dannato nel combatterla. Alla fine ha inghiottito pure me. E cosa ancor più grave, inesorabilmente mi ha consumato dentro. Forse… questo è il motivo per il quale mi odio? In definitiva (assaporando la mesta melanconia del momento), mi sento un po’ il creatore di questo Oscuro Meriggio.
Vogliate male pure alla mia prosa rustica, se volete, ma non smettete mai di odiarvi. Poiché il conflitto interiore, ci mette in discussione. Questa mie cari lettori o lettrici: è la forma massima d’evoluzione spirituale, per uscire indenni da questo Oscuro Meriggio. Ovvero: l’autocritica! “L’autocritica salverà il mondo degli umani”, disse il vecchio saggio, tralasciando un particolare di non poco conto. Il cervello degli umani ha una certa riluttanza nei confronti dell’autocritica. Egli vede nell’autocritica una forma di rinuncia verso se stesso, laddove invece, avrebbe potuto trovare la sua àncora di salvezza. Che strano non vi pare? Noi esseri umani, siamo alquanto avvezzi, a prendere le scelte sbagliate (sia personali che collettive). Scelte per altro, che sovente si riversano contro noi stessi. Salvo poi lamentarcene, quando osserviamo con sdegno i mali del mondo. Ebbene sappilo, quel male che vedi nelle strade, è stato alimentato anche da te (e da me medesimo). “Autocritica! Ci vuole autocritica!” Disse il vecchio saggio.
Eppure l’essere umano del Terzo Millennio non recepisce affatto questo sostantivo. Egli è regredito… egli è avvizzito… ingrigito… stordito… e altresì alienato. Non apprende… non comprende… non agisce… non reagisce. L’Oscuro Meriggio l’avvolge, imprigionandolo in una coltre di nebbia opprimente, che non lascia spazio alla Vita. Dando origine appunto, ad un immobilismo storico senza alcun precedente. A noi dinanzi… tutto è immobile e, tutto tace in una funesta ed ombrosa, normalità! Il fattore contraddittorio in questa vicenda d’epoca Covid, è che i poteri forti (banche e multinazionali) che da decenni hanno puntato ogni forza sul progresso, sono andati così avanti da arrivare persino su Marte (il pianeta rosso). Lasciando per contro, la popolazione mondiale regredire ad un livello talmente basso, che oserei definirlo quasi da basso Medio Evo. Scienza dominante da una parte e becera ignoranza dall’altra, quasi si sfiorano, creando un panorama surrealistico (nonché apocalittico). Il che rende la cosa ancor più ironica, non credete? I potenti vagano nello spazio ad esplorar nuovi pianeti, mentre sulla Terra non possiamo uscire dalle nostre abitazioni (simili a formiche imprigionate in un eterno letargo). Intorno a noi è un dilagare di progressi e successi, sia in campo scientifico che di forme di controllo (o millantata sicurezza agli occhi dei comuni cittadini), tanto che lo scenario circostante ci appare uguale ad un futuro costante. Tra non molto ci ritroveremo con i droni per le strade che ci controlleranno sottopelle se abbiamo oppure no, il giusto chip che ci dia il permesso di uscire dalla nostra zona.
E l’umana gente cosa sta facendo in mezzo allo sfacelo? L’umana gente di questo Oscuro Meriggio scorre grigia come la mala polvere sul selciato (o nelle proprie case)… senza opporre alcuna resistenza… morente… prossima alla morte. Il massimo che ha saputo fare è stato quello di esternare, in rari frangenti, la propria contrarietà alle varie restrizioni che si sono succedute. Sebbene nel farlo, lo ha fatto molto democraticamente (seguendo ogni regola, ogni norma, ogni dettame, ogni precetto ed ogni sacramento)… ovvero senza nulla rovesciare. Poiché detto per inciso: chi non rovescia, o chi non rivolta, non è degno di esser chiamato “essere vivente”! In natura tutti si ribellano quando si trovano con le spalle al muro: i cani, i gatti, gli elefanti, le quaglie, persino le mosche… ma non l’umano democratico del Terzo Millennio (Oscuro Meriggio). Tuttavia c’è da aggiungere, che l’essere umano appartenente a quest’epoca, non è affatto una vittima della democrazia (o dittatura intelligente), poiché egli si è lasciato imprigionare consapevolmente (dal Sistema dominante). Una sorta di suicidio volontario. Ma la cosa sconcertante, risiede nel fatto che si è arreso, evento unico nella Storia dell’umanità, senza nemmeno lottare, senza nemmeno averci provato… a lottare! Qualcuno però, di questo stato d’arrendevolezza umana, fa ricadere la colpa sulla Democrazia e sul suo potere altamente assuefacente. In effetti, la Democrazia è un po’ come la droga: più ne assumi e più non puoi più farne a meno. Ad ogni modo, penso che non sia affatto così. In quanto, pure dalle droghe più assuefacenti puoi liberarti. Basta avere la volontà e il libero pensiero (ossia liberato dalle idee alienanti elargite molto democraticamente dal Sistema dominante). Forse prima di agire in codesta nuova rivoluzione, dobbiamo prima distruggere l’umano democratico, pur di giungere infine al tanto agognato umano libero.
Probabilmente noi, umana gente del Terzo Millennio, siamo nati già morti oppure con qualche impedimento neurologico che ci impedisce di reagire. Se così fosse, allora passeremo alla Storia appunto, come i guardoni della grande catastrofe. Coloro cioè, che son rimasti ad osservare, senza nulla facere (detto in latino). Rimuginandoci però, qualcosa lo abbiamo fatto. Ovvero… ci siamo distanziati… seguendo pedissequamente… le regole del gioco… senza domandarci il perché… senza chiederci cosa stesse accadendo realmente. In passato, ossia nel Grande Meriggio, gli umani si ponevano spesso, delle domande sincere, su tutto ciò che accadeva. Alcuni tra loro (Nietzsche, Stirner, Hegel, Bakunin, Marx e Kropotkin), osarono persino oltre il dovuto, affrontando in tal caso, argomenti scomodi che il popolo, o per timore o per sciatteria, non si azzardava nemmeno a sfiorare. Al contrario d’oggi, nell’Oscuro Meriggio, ove nessuno mette in discussione il pensiero unilaterale (nonché massificato) che vien fuori dallo schermo. Tutto ciò che dallo schermo esce… è legge… pertanto è inconfutabile. Se osate dire qualcosa di diverso, sarete subito marchiati a fuoco come negazionisti, o meglio come complottisti (consiglierei in futuro di lasciare certa terminologia alla gente di destra). E così facendo… nessuno prova più ad esprimere le proprie libere opinioni. La cosa peggiore però, in tutto questo, è sentire certe accuse provenire dalle persone che prima ti stavano affianco… ossia dalle cosiddette persone di pensiero. Non saprei dire, se queste ultime ci attaccano, poiché colte anzitempo dall’alienazione contagiosa o per timore di mettersi contro il pensiero delle masse. Questo atteggiamento, miei cari compagni o compagne, a mio avviso, si associa alla definizione di “oscurantismo” (che in alcuni punti diventa addirittura populismo).
Sono stanco di sentir volare soltanto parole che piacciono alla gente (o popolo come dir si voglia), poiché pure di questa gente mi sono stufato. Che vadano in malora con le loro idee frivole, come frivola è pure la loro vita… grigia e miserevole. Sono stanco di valutare questa gente come se fosse vittima d’infami invasori, dato che questa gente, risulta essere a mio avviso, il vero male di se stessa. Sono stanco d’osservare codesta gente che accetta la micragna come se fosse normale consuetudine. Il punto triste, di questa vicenda, se mi è concesso, ricade sul fatto che nessuno… dico nessuno, può salvarsi da questo diuturno grigiore, creato (nonché alimentato) dalla gente, poiché esso ormai t’inghiotte come una colata di melma sudicia. Non c’è posto… non c’è luogo dove tu possa rifugiarti. Ella ti raggiungerebbe allo stesso modo. Ebbene sì! L’alienazione del Terzo millennio (Oscuro Meriggio) è ben diversa dall’alienazione del secolo precedente. Dalla quale, potevi liberarti… con un poco d’impegno. Oggi tempo, l’alienazione si è evoluta! Essa è dilagante ed altamente infettiva (proprio come quello strano virus che corre in giro per il pianeta e che tutti chiamano Covid-19). Intanto nessuno può esprimere il suo libero pensiero… ed io sono sempre più stanco… e quasi mi accingo a diventar misantropo. Siamo dunque regrediti nel basso Medio Evo? Poiché… se così fosse, avrei una riserva da esternare a viva voce: “Un’epoca in cui nessuno si pone più domande, non è degna d’esser vissuta dalla gente pensante”.
In conclusione a voi mi rivolgo, gente del mondo (tutta): siete alienati consapevoli di esserlo oppure degli individui ancora pensanti? Spero in questo di ricevere delle repliche sincere, ed anche se la risposta di ognuno sarà spaventevole, poiché include la fine di un’epoca e la fine degli esseri umani stessi, credo che ne sarà comunque valsa la pena. Almeno avremmo avuto il coraggio di ammetterlo. “Siamo stati capaci di distruggere ogni cosa – siamo stati capaci di regredire al livello di un automa!” Comunque sia andata, va ricordato che: come l’universo che ci sovrasta, la vita degli umani, segue allo stesso modo, il suo senso ciclico e casuale. Pertanto, tutto inizia e tutto finisce ciclicamente (nonché casualmente). Il nostro passaggio sulla Terra, non farà alcuna eccezione. Vero è che nel nostro passaggio, abbiamo lasciato cattive vestigia… ma almeno cerchiamo di rimediare con una fine dignitosa. Non vi pare? Altrimenti, se non riuscite a comprendere questo semplice concetto, vi lascio nelle mani del vecchio saggio. “Agli individui che non si pongono domande io dico: fate silenzio perdio… sicché il fato farà il resto!” Urlava il vecchio saggio cercando di spronare gli animi degli astanti, affinché la ribellione affiorasse dalle loro vene.
In un’epoca del genere sarebbe stato linciato in diretta televisiva da Barbara D’Urso. Senza dubbio alcuno, la suddetta conduttrice non avrebbe perso occasione, d’invitar il vecchio saggio, nel suo programma ben qualificato. Magari prima di farlo valicare in trasmissione gli avrebbero dato la possibilità di spararsi un nuovo vaccino, Johnson & Johnson, Pfizer, Astrazeneca, Sputnik o Sinopharm, tutti esposti su un piccolo scaffale come in un centro commerciale. Senza il quale non avrebbero mai osato farlo entrare. Povero saggio… pensai… dentro di me. Dal Grande Meriggio all’Oscuro Meriggio in una botta sola, come una pera di eroina che ti azzera il cervello. Temo che sia giunto il momento per tutti noi, di decretare la fine della nostra razza (come osavano asserire gli antichi poeti), evitando altresì di vagare in giro, diffondendo così altrettanta alienazione, in un mondo già martoriato dalle nostre scorie (radioattive e non). O meglio… è giunto il frangente nel quale, tutti noi (nessuno escluso), dobbiamo alzare i pugni al cielo una buona volta per dar battaglia, risvegliando la mente, affinché la Vita ritorni a sgorgare nelle nostre vene avvizzite, affrancando il mondo degli umani dalla tirannia dell’imbecillità (alienazione contagiosa o democrazia assuefacente). A noi la scelta… miei cari lettori… e/o lettrici… o a qualsiasi altra individualità voi apparteniate. Silenzio… silenzio… silenzio… in sala! La luce ci abbandona… nel mentre il nulla (l’assenza d’ogni cosa o il contrario di tutte le cose) ci afferra nella sua magnificenza, riconducendoci nella placenta del nucleo oscuro (quella parte dell’universo dove tutto ebbe inizio). Ora… è davvero giunta l’ora di pensare… liberamente… nonché di rinascere liberamente… (come liberi individui)… senza gabbie… senza catene… senza frontiere. Abbiamo il passato da cui attingere e, abbiamo il presente su cui poter lavorare. Pertanto, ci rivedremo, confidando in voi umana gente (malgrado io non abbia mai confidato in nessuno in tutta la mia dannata vita), alla fine di questo tunnel… e che non sia mai più… l’Oscuro Meriggio!
Gennaro Shamano