Carrara, 27.06.2020: Presentazione del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)”

Carrara, 27.06.2020: Presentazione del libro “Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910)”

Sabato 27 giugno 2020, alle ore 17:30, a Carrara in via Ulivi 8/a, presso il Circolo culturale anarchico “Gogliardo Fiaschi”: presentazione del libro di Gino Vatteroni Dalle Apuane alle Green Mountains. Anarchismo ed anarchici tra Carrara e il Vermont (1888-1910).

Prendendo le mosse da un circoscritto avvenimento – i cosiddetti Moti della Lunigiana del gennaio 1894 – che ha indiscutibilmente influenzato e determinato l’ambiente politico e sociale carrarese negli anni a cavallo dei secoli XIX e XX, e che ha fortemente caratterizzato l’anarchismo apuano coevo, il presente libro analizza e studia il canale e la rete solidale transnazionale sviluppatasi tra il comprensorio apuano ed alcune località del Vermont – Barre, Montpelier, Proctor e Rutland – che permise a numerosi sovversivi carraresi, allontanatisi per motivi diversi dalla loro terra natia, di proseguire la propria vita ed attività politica in un ambiente affine sia da un punto di vista politico e culturale che sociale.

Questo canale, e la sua correlata rete anarchica solidale, andava ad innestarsi all’interno di un tipico, ancorché relativamente recente, flusso migratorio a catena che si basava sulla parentela, l’affinità e l’occupazione, il quale, soprattutto per quel che riguarda quest’ultimo fattore, favoriva la migrazione tra aree corrispondenti con attività industriali simili. E l’area delle Green Mountain, nel Vermont, con la propria industria del marmo e del granito in rapida espansione, rappresentava appunto il corrispondente statunitense dell’italico comprensorio apuano.

In un arco temporale di circa 15 anni – indicativamente dagli inizi del 1880 alla metà degli anni ’90 dell’Ottocento, nelle suddette località del Vermont si costituirono delle colonie di immigrati carraresi più o meno numerose, le quali portarono con sé, trapiantandolo in quelle terre lontane, il radicalismo operaio tipico della propria area di provenienza: l’anarchismo. E la forte comunità anarchica che colà attecchì e si sviluppò, rimase in costante contatto e relazione con quella d’origine, attraverso un continuo flusso e scambio reciproco di militanti, risorse finanziarie, materiale informativo e di propaganda, iniziative solidali e quant’altro. Quindi, l’anarchismo carrarese, se da un lato all’interno del comprensorio apuano venne duramente perseguitato e represso negli anni immediatamente seguenti i moti del 1894, costringendolo ad un apparente immobilismo, dall’altro lato poté ininterrottamente ed efficacemente proseguire la propria attività rivoluzionaria oltreoceano.